Questa è un’altra di quelle introduzioni in cui sproloquio e mi interrogo sul concetto di “indipendente”? Eh sì, cavolo, lo è. Perché in fondo sono una persona semplice, a cui piacerebbe saper distinguire chiaramente il chiaro dallo scuro, però poi com’è come non è mi infilo sempre nelle zone di grigio e ci rimesto eContinua a leggere “Racconto in musica 212: Involtini primavera e riso Shangai (Kate Nash – Nicest thing)”
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Racconto in musica 207: Stop living so well (Emma Nolde – Dormi)
Se seguite Tremila Battute da abbastanza tempo vi sarete accort* che il tempismo non è il nostro forte (insieme a molte altre cose che stanno in cima al decalogo della buona comunicazione e/o pianificazione strategica). Scriviamo recensioni fuori tempo massimo, arriviamo troppo in anticipo a parlare di artist* rilevanti o clamorosamente in ritardo, e tuttoContinua a leggere “Racconto in musica 207: Stop living so well (Emma Nolde – Dormi)”
Racconto in musica 185: Questo lo devi ricordare (The Felice Brothers – Jazz on the Autobahn)
Il legame che unisce musica e letteratura è stretto e di lunga data, ma non è questo il posto adatto ad esplorarlo storicamente (tradotto: non ne siamo in grado). Preferisco fare un piccolo esempio di questa mutua influenza, ovvero il video di una canzone che ho sicuramente già nominato in questo blog: Calamity song deiContinua a leggere “Racconto in musica 185: Questo lo devi ricordare (The Felice Brothers – Jazz on the Autobahn)”
Non l’album indie che mi aspettavo: Yo homo! di The Irrepressibles
Se non siete particolarmente giovani potreste ricordarvi del periodo in cui quella che era chiamata “musica alternativa” divenne “indie”. È stato un processo in cui è difficile individuare il momento esatto della metamorfosi, ma io associo quel periodo di transizione con l’invasione delle band con THE nel nome. The Hives, The Raveonettes, The Strokes, TheContinua a leggere “Non l’album indie che mi aspettavo: Yo homo! di The Irrepressibles”
Racconto in musica 159: Gli allergici (Calcutta – Natalios)
Tremila Battute nasce (e tuttora sopravvive) come blog/aspirante rivista letteraria che vuole far dialogare narrazioni brevi e musica indipendente, ma se per le narrazioni c’è un’ovvia selezione la musica non è che mi debba piacere per forza. Amo scoprirne di nuova, ma sono molti i casi in cui ascolto qualcosa che non conoscevo e scoproContinua a leggere “Racconto in musica 159: Gli allergici (Calcutta – Natalios)”
Racconto in musica 133: Distruggere (Laila Al Habash – Sunshine)
Quanto sono belle le fiere del libro? Certo, dal punto di vista editoriale hanno le loro problematiche, soprattutto dal punto di vista dell’editoria indipendente, tipo i prezzi spropositati degli stand al Salone del libro di Torino (ma se non ci sei non sei nessuno, mi sembrano le fiere a cui partecipano le mie titolari perContinua a leggere “Racconto in musica 133: Distruggere (Laila Al Habash – Sunshine)”
Racconto in musica 93: Una strada illuminata (Vanishing Twin – Telescope)
Vi ricordate come andavano le cose a settembre 2020? Avevamo appena cominciato a mettere il naso in contesti in cui si suonava (prevalentemente in acustico), di lì a poco avremmo avuto un’altra forma di lockdown che li avrebbe stoppati di nuovo e ci chiedevamo “quand’è che la musica dal vivo riprenderà sul serio?” (forse ciContinua a leggere “Racconto in musica 93: Una strada illuminata (Vanishing Twin – Telescope)”
Pop suonato bene nel disco d’esordio di Prim
Il mio amore per la musica ha attraversato diverse fasi. In famiglia il massimo dell’avanguardia erano delle musicassette (parentesi vecchiaia fase uno) delle edizioni di Sanremo degli anni 60 (parentesi vecchiaia fase due), per cui la prima indipendenza sonora l’ho ottenuta ascoltando la radio con un walkman (parentesi vecchiaia fase tre): in quel momento miContinua a leggere “Pop suonato bene nel disco d’esordio di Prim”
/handlogic: quando pop vuol dire classe ed energia
Non so bene perché, ma la musica degli /handlogic mi fa pensare al Natale. Mi era già capitato di fare questa associazione recensendo il loro primo ep, ma in quel caso ero giustificato dal periodo festivo. Il loro primo disco Nobodypanic invece l’ho spolpato solo in questi giorni, a distanza di un paio di mesiContinua a leggere “/handlogic: quando pop vuol dire classe ed energia”