Le diverse identità delle Æntropica nel disco d’esordio Stagioni asincrone

Il racconto conclusivo della raccolta di racconti Volevo essere Vincent Gallo di Sergio Oricci, che è anche quello che dà il titolo al libro, parla di un trentenne che, affascinato dal percorso di metamorfosi nel proprio padre affrontato dall’artista Roberto Cuoghi, decide di trasformarsi nell’attore Vincent Gallo. Compra i suoi costosissimi vestiti, cerca di dimagrire,Continua a leggere “Le diverse identità delle Æntropica nel disco d’esordio Stagioni asincrone”

The great indie swindle: ascesa e caduta di un genere in Sotto traccia di Hamilton Santià

Estrapolare un discorso coerente dalla lunga “militanza” nel mondo della musica indipendente per me è parecchio complicato. Se mi guardo indietro vedo frammenti incoerenti che potrebbero comporre un quadro se mi concentrassi abbastanza, ma quello che mi ha sempre spinto verso un ascolto piuttosto che un altro sono stati la passione e la voglia diContinua a leggere “The great indie swindle: ascesa e caduta di un genere in Sotto traccia di Hamilton Santià”

Racconto in musica 146: Pezzi di te (Albedo – Stomaco)

La prima volta che mi si è palesato il legame fra racconti brevi e musica è stato tramite mio fratello. Il primo ad appassionarsi alla scrittura in famiglia è stato lui, e uno dei primi modi in cui ha deciso di “mettersi alla prova” è stato attraverso un concorso che, guarda un po’, metteva insiemeContinua a leggere “Racconto in musica 146: Pezzi di te (Albedo – Stomaco)”

Ma che ne sanno i 2000? Suggestioni dal millennio passato nei dischi di Mosè Santamaria e Panda Pakse

Non sono passati nemmeno due mesi da quando ho parlato di futuri perduti in musica ed eccomi qui a parlare di retromania. Che Mark Fisher e Simon Reynolds abbiano toccato dei tasti scoperti non lo scopro certo io oggi, fa specie però che nel giro di poco tempo mi siano arrivati alle orecchie due dischiContinua a leggere “Ma che ne sanno i 2000? Suggestioni dal millennio passato nei dischi di Mosè Santamaria e Panda Pakse”

Chiamare le cose col nome giusto: alla scoperta del Black Pop dei Push Button Gently

C’è chi sa dare i titoli alle proprie opere e chi no: io sono fra i secondi. Quando devo dare il nome a un mio racconto non ho la liricità di un Houellebecq, che piazza con nonchalance titoli come Estensione del dominio della lotta o La possibilità di un’isola (ho partecipato di recente a unContinua a leggere “Chiamare le cose col nome giusto: alla scoperta del Black Pop dei Push Button Gently”

La necessità di dimostrare qualcosa: Macula dei Bacon’s Chaos

Il secondo album è sempre il più difficile, cantava Caparezza qualche anno fa citando un famoso adagio, e pure il secondo Ep può esserlo. Vale a qualsiasi livello, mica solo per quelli famosi: con la mia band ricordo che, dopo un album realizzato con poca lungimiranza e caratterizzato dall’avere canzoni che suonavano tutte diverse l’unaContinua a leggere “La necessità di dimostrare qualcosa: Macula dei Bacon’s Chaos”

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