La battuta in scrittura occupa un singolo carattere. In musica, è l’insieme di valori compresi tra due linee verticali poste sul pentagramma. Nel cinema o a teatro, una frase del copione pronunciata da uno dei personaggi. Quali che siano il suo spazio e il suo significato all’interno di un’opera, la battuta è un legame fra tutte queste arti.
Tremila battute nasce con l’intento di unirle. Lo voglio fare principalmente con musica e scrittura, creando racconti basati su canzoni, un’idea nata per caso e che ha iniziato a vedere la luce su indie-zone, nella rubrica Musica Aumentata. Ho deciso di aprire un blog per dare maggiore respiro a questa idea, partendo dalle mie ispirazioni e suggestioni musicali ma lasciando la porta aperta a chiunque vorrà collaborare. Nella sezione info e contatti trovate le linee guida, e a breve avrete la possibilità di leggere alcuni esempi di come ho provato a sperimentare la commistione fra le due arti.
Lo scopo secondario del blog è dire la mia su alcune cose. Kurt Vonnegut, in uno dei suoi discorsi ai laureandi di fine anno accademico, aprì una questione interessante:
“Lo scrittore si trova in una posizione bizzarra. È incredibilmente poco qualificato, non ha un distintivo né un rango, ma comunque blatera di questo o quest’altro. Questo infastidisce molta gente. Come osiamo fare ciò che facciamo?“
Quando siete felici, fateci caso
Quando siamo effettivamente qualificati per parlare di qualcosa? Nel caso specifico (domanda che sarebbe sempre bene porsi): sono qualificato per parlare di qualcosa?
Amo il cinema, suono e ho scritto di musica per anni, scrivo racconti e sono quello che viene definito un “lettore forte”. Questo basta per avere un’autorevolezza conclamata? Per me, NO. Ma cercherò comunque, nel mio piccolo, di scrivere qualche riflessione interessante, magari una recensione di dischi o libri ogni tanto, quel che mi viene in mente insomma. Un piccolo spazio in cui ci finisce ciò che mi ha incuriosito del mondo artistico, senza nessuna pretesa di essere la bocca della verità ma con l’intenzione di fare critica costruttiva.
Questo è il piano, vediamo come andranno le cose. Come scriveva Christopher Moore, da cui ho rubato (riadattandolo) il titolo di questo primo post
“È un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo“
Una opinione su "E così, adesso tu sei un blogger: ecco di che cosa avrai bisogno"