Se Tremila Battute fosse un paese sarebbe gemellato con Berlino. Ci sono motivazioni affettive (ci sono stato una sola volta, più di dieci anni fa, ma ne conservo un bellissimo ricordo. E ci ho visto pure i Pennywise!), letterario-musicali (vedi al capitolo Emma Nolde, giusto un paio di settimane fa) e, soprattutto, perché la capitale tedesca continua a sfornare collaborator*. Dopo Mattia Grigolo e Mattia Cecchini (a cui è unita dalla collaborazione con Rivista Eterna, di cui fa parte in quanto membro del comitato di valutazione) è infatti un’altra berlinese d’adozione, Francesca Addei, a palesarsi su queste pagine per proporre una sua storia, che per una casualità ancora più interessante prende ispirazione da un concerto berlinese di un artista della mia (sempre d’adozione) Milano, ovvero Venerus.
Ma partiamo da Francesca, romana che ci mette trentasei anni per lasciare, nel 2013, la capitale italiana alla volta di quella tedesca. Lì vive con un marito, un cane epilettico, una perenne carenza di vitamina D (che spero aiuti a pagare l’affitto o il mutuo) e diverse piante tutte incredibilmente ancora vive (non posso dire altrettanto delle poche che sono entrate in casa mia). Alla famiglia si è aggiunto da poco un lievito madre di nome Nino che già progetta la conquista del mondo, un mondo per cui Francesca ama viaggiare e che vorrebbe esplorare più di quanto già non faccia. Altro di sé preferisce non dire, perché non ama molto descriversi e parlare di sé in terza persona, lasciamo quindi spazio alla sua scrittura con i racconti pubblicati da Malgrado le mosche, Spazinclusi e le narrazioni che pubblica sul suo blog Don’t be So La-Di Da.
“Venerus per me era un suggerimento di Spotify, uno di quelli che ti fanno dire ‘che bel pezzo questo, fammi approfondire’. Fino a che un amico non mi ha parlato di un suo live qui a Berlino dove vivo e dove naturalmente i concerti di musica italiana sono più rari e quasi sempre di artisti già molto conosciuti, con un pubblico solido e garantito. Forte della sua voce e del suo piano Venerus ci ha tenuto incollate ed incollati fino all’ultima nota, con stile, gentilezza e cura e non avrei potuto essere più felice di aver preso quel biglietto quasi alla cieca.” Questo è il modo in cui Francesca è entrata in contatto con Andrea Venerus, cantautore, polistrumentista e produttore discografico che in pochissimi anni e con soli due Ep e un disco è riuscito a conquistare il pubblico italiano e non solo. Fondamentale per la sua carriera il trasferimento a Londra a diciotto anni, dove va a studiare musica ed entra in contatto con il multiforme caleidoscopio sonoro della capitale inglese. Il bagaglio con cui rientra in Italia è carico di suggestioni R&B e soul, condensate nelle atmosfere ritmicamente raffinate di A che punto è la notte, il primo Ep che pubblica nel 2018 sotto l’etichetta milanese Asian Fake, a cui unisce una voce sensuale e melodiosa che si appoggia perfettamente sulle note e le completa. Non pago di questo esordio Venerus comincia a collaborare con un ampissimo ventaglio di artisti nostrani, nomi come Gemitaiz, Franco126 e soprattutto Mace, che coproduce nel 2019 il suo singolo Love anthem No. 1: è il preludio al secondo Ep, Love anthem, a seguito del quale intraprende il suo primo tour e viene invitato anche ad aprire alcune date per Noemi.
Non c’è solo la propria musica però nell’universo di Venerus. Fra il 2019 e il 2020 produce infatti insieme a Mace il disco DNA di Ghali e in seguito collabora alla realizzazione di alcune tracce per l’album d’esordio dello stesso Mace, OBE, uscito nel febbraio 2021. A solo qualche mese di distanza esce nuovamente fuori il Venerus musicista, visto che la Asian Fake (in collaborazione con Sony) pubblica il suo primo album, Magica musica, sedici tracce leggere e sognanti che scivolano nelle orecchie dell’ascoltatore rimanendovi impresse a lungo, come sa fare la musica pop quando non è solo calcolo ma è soprattutto estensione dell’anima dell’artista. Al disco collaborano amici di vecchia data e non, un panorama variegato che va da Frah Quintale ai Calibro 35, e il successo con cui viene accolto convince Venerus a pubblicare, alla fine dello stesso anno, una versione live del disco in cui si manifestano tutta la carica e la libertà con cui si approccia alle proprie canzoni dal vivo. Il 2022 lo vede sempre sul palco, prima con il tour Estate degli angeli che descrive come un’esperienza più che come un concerto, poi con il Piano soltanto Europe che lo proietta nel continente, dove un’italiana trapiantata in Germania se ne innamora fino a farlo sbarcare qui.
Dreamliner è uno dei primi singoli di Venerus, uscito nel 2018 e già ammantato di quelle caratteristiche che caratterizzano la sua musica: atmosfera suadente, voce carezzevole su una base raffinata che guarda anche al jazz. Francesca ha deciso di abbinarla a un racconto che prende spunto proprio da una scena intravista al suo concerto berlinese, su cui ha poi ricamato una storia che parla, per dirla con le sue parole, di sorellanza e troppo alcool. Potete leggerlo subito dopo il brano che lo ha ispirato, a me non resta che augurarvi buon ascolto e buona lettura.
Se volete ascoltare questo e tutti (o quasi) gli altri brani che hanno ispirato i racconti di Tremila battute ora potete farlo tramite questa comodissima playlist su Spotify: in attesa di trovare un canale che ricompensi davvero gli artisti accontentiamoci di quel che passa il convento e ascoltate, condividete, supportate (e se avete canali alternativi suggeriteli nei commenti).
Scarica il numero Zero della fanzine di Tremila Battute a questo link!
Cinque gin tonic, di Francesca Addei
Apri gli occhi e nello specchio ci sei tu. Non ti piace osservarti al mattino, speri sempre che l’incontro con la tua immagine arrivi quando il gonfiore è già passato.
Questa però non è la tua casa e fai fatica a ricordare dove ti trovi, ciò che ti appare da subito chiaro è che nello specchio non ci sei solo tu: dietro la tua testa sbuca una massa di capelli arruffati.
Ti paralizzi, chiudi gli occhi e li riapri, a volte basta quel piccolo movimento per scacciare immagini indesiderate ma stavolta non è così.
Ti muovi in modo impercettibile, abbastanza da riuscire a non toccare quel corpo.
Percepisci che si tratta di una donna e nel frattempo ricordi: sei in un ostello, in una città che non è la tua, ieri sera c’è stato un concerto che hai aspettato per mesi.
La donna dietro di te ha il respiro pesante ed il fatto è di per sé rassicurante, una sconosciuta nel letto puoi gestirla ma solo a patto che sia viva.
Quando il concerto è finito sei andata nel bar accanto al locale, hai bevuto tre gin tonic e il mondo si è trasformato in un posto sfocato e delizioso da vivere.
Tutto chiaro: sei ancora sbronza e non esiste nessuna donna. A volte, quando ti metti a letto dopo qualche drink di troppo, riesci a tenere la testa appoggiata solo da un lato e se provi a girarla dalla parte opposta crolla l’argine della lucidità rimasta.
Forse è una cosa del genere, provi a chiudere gli occhi e poi a riaprirne solo uno ma la testa crespa è sempre lì e sospira beata nel sonno.
Al quarto gin tonic bevuto al bancone ti sei accorta di una coppia accanto a te, stavano litigando in modo concitato. Al quinto drink hai realizzato che non era solo una lite tra due fidanzati alterati perché hanno iniziato a spintonarsi e lei è volata a terra.
Tu l’hai aiutata a rialzarsi e lui si è avvicinato con aria minacciosa dicendoti, se non ricordi male, di farti i cazzi tuoi.
La testa crespa sembra ridere nel sonno e nel frattempo ricordi: hai preso lo sgabello e glielo hai spaccato in testa.
La ragazza ti ha guardata con occhi spaventosamente larghi, tu le hai teso una mano e siete scappate fuori mentre il gorilla si rialzava a fatica.
“Non so dove andare” ti ha detto la ragazza “vieni a dormire in ostello da me, domani ci pensiamo” le hai risposto mentre correvate una accanto all’altra nell’aria tiepida.
Due occhi si spalancano di colpo in mezzo a quella massa di capelli, la sconosciuta solleva di poco il busto appoggiandosi sul gomito, poi ti sorride allo specchio e domanda: “ho fame, secondo te la colazione è inclusa?”
Ti è piaciuto questo racconto/articolo? Segui la pagina Facebook di Tremila Battute!
Questo è uno dei post più belli che tu abbia mai scritto. E sono un tuo follower da tempo immemore, quindi parlo con cognizione di causa.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie! Ma tanto del merito è di Francesca 🤗
"Mi piace""Mi piace"
Grazie a te per la risposta! Comunque anch’io ho scritto di musica in questo post: https://wwayne.wordpress.com/2021/08/28/una-storia-damore/. Conoscevi la storia che ho raccontato?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non la conoscevo, molto interessante! Mi ha dato anche un motivo per recuperare il film di Spike Lee 😉
"Mi piace""Mi piace"
Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Buona notte! 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona