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Racconti fantastici e dove trovarli: flash fiction edition

Sono trascorsi alcuni mesi dal primo articolo in cui ho provato a fare ordine nel vasto mondo delle riviste letterarie, e più passa il tempo più ne scopro. Per farvi un’idea di quanto è ampio questo sottobosco potete dare un’occhiata a questo articolo, in cui la giovane Rivista Blam ha chiesto a molte testate (fra cui Tremila Battute) di segnalare un racconto particolarmente meritevole apparso sulle proprie pagine nel corso del 2020, oppure potete consultare la sempre comoda mappa che Italians Book It Better ha stilato circa un anno fa…consapevoli che, nel frattempo, il panorama si è ampliato ulteriormente.

A seconda del tipo di letteratura di cui siete appassionati potrete di sicuro trovare qualcosa che vi colpisca, da riviste nate per dare spazio alla letteratura fantasy, fantascientifica e weird ad altre che si concentrano su narrazioni sperimentali, fino ad arrivare a riviste che nascono come costole di una casa editrice (Pidgin Edizioni ne ha addirittura tre di cui una, Split, nata per raccogliere testi di aspiranti scrittori). Ho deciso in questo secondo articolo di concentrarmi, un po’ per “affinità”, su quelle che si sono specializzate nella flash fiction, ovvero narrazioni brevi quando non brevissime: sono convinto che un limite stringente di caratteri dia modo di essere concisi e, allo stesso tempo, di sperimentare molto, e non vi resta altro da fare che proseguire con la lettura per rendervene conto voi stessi.

Pastrengo (Manuela Antonucci – Carapace)

Pastrengo è una realtà dalle due anime, agenzia letteraria e rivista. Fondata da Francesco Sparacino (già nel direttivo delle rivista Colla) e Michele Turazzi, Pastrengo ospita racconti con un limite massimo di 2500 battute, considerando la narrativa così breve un territorio ancora inesplorato, piena di incognite e potenzialità. Aperta per propria natura alla sperimentazione, la rivista affianca racconti di autori affermati a quelli di assoluti esordienti: per lo scrittore che è in voi l’indirizzo utile a cui mandare il materiale (in formato doc, corredato da una breve biografia) è rivista@pastrengolit.com.

Ora che gli occhi si sono abituati alle tonalità del chiaroscuro, nel buio vedi il suo corpo segnare il destino dell’orizzonte. Scosse improvvise sollevano la coperta coprendo a fasi alterne la spia rossa della televisione, quella piccola a schermo piatto che non accendete mai. Basta poco e il nero intenso del suo viso copre l’intera visuale.

Manuela Antonucci, Carapace

Tra i vari racconti che ho avuto il piacere di leggere all’interno della rivista ce n’erano molto validi, e visto che uno l’hanno già segnalato loro e di un altro ho parlato sul profilo Facebook di Tremila Battute la scelta è ricaduta in maniera naturale sul testo di Manuela Antonucci. In poche righe l’autrice riesce a introdurci in uno scenario domestico claustrofobico, a tratti inquietante, senza spiegare chiaramente ciò che succede ma lasciandocelo capire attraverso le sensazioni della sua protagonista: potete leggerlo a questo link.

Mirino (Massimiliano Maestrello – Infradito rosa)

Se Pastrengo è bendisposta verso la sperimentazione, Mirino ne fa una vera e propria missione. Literary blog giovanissimo (il primo contributo è di giugno 2020) creato dallo scrittore Ivan Ruccione, Mirino in questo nuovo anno ha dimezzato il limite massimo di lunghezza, fissato ora in 250 parole (parole e non battute, badate bene): l’intenzione è quella di proporre ai lettori narrazioni che siano come lampi, frammenti, istantanee di un attimo. A fianco di scrittori esordienti il blog propone anche contributi di ospiti celebri (tra i tanti lo scrittore e traduttore Riccardo Duranti, a cui si deve la traduzione dell’opera omnia di Raymond Carver, e Rossella Milone, scrittrice e creatrice dell’Osservatorio sul racconto Cattedrale) e traduzioni di autori esteri (spicca il racconto 1/3 1/3 1/3 di Richard Brautigan, inedito in Italia): se volete far parte del lotto il link utile è questo.

“…ha il tempo di ridere a battute che non fanno ridere, di parlare di lavoro, di chiedere Scusa, di andare in bagno per provare a chiamarla più volte (fino a sentire spegnersi il cellulare che lei non lascia mai squillare a vuoto); ha ancora tutto il tempo di dare un pugno al muro di quel cesso che profuma di lavanda, di tornare a sedersi, di ordinare altro da bere, di pensare Basta, adesso basta, e chiedere al cameriere ancora una bottiglia…”

Massimiliano Maestrello, Infradito rosa

Quasi ogni racconto presente su Mirino fa storia a sé, dato che si passa da “collage” di brevi narrazioni a esperimenti formali. La mia passione per le trame, anche quando c’è poco spazio per tesserle, mi ha portato a prediligere il testo di Massimiliano Maestrello, capace di dare i dettagli giusti per delineare una situazione che deve ancora avvenire (ma che, lo sappiamo, avverrà) e aggiungendo un particolare bizzarro, avulso dall’azione principale ma capace di donare un che di onirico e poetico alla storia: se volete scoprire quale andate qui.

Rivista Blam (Davide Ceraso – Pelé)

Fondata poco più di un anno fa da Antonella Dilorenzo, Rivista Blam è un contenitore multiforme in cui trovano spazio interviste a scrittori, recensioni di libri, approfondimenti su altre riviste e molto altro che vi invito a scoprire. La sezione racconti è divisa in due: lunghi a tema non specifico, che vengono pubblicati alla domenica, e brevi a tema non specifico, di massimo tremila battute, che vengono pubblicati al mercoledì, tutti accompagnati da bellissime illustrazioni. Per gli aspiranti scrittori ci sono anche call a tema fisso che vengono lanciate periodicamente sul canale Instagram della rivista, mentre per ulteriori informazioni trovate tutto a questo link: ricordatevi solo che i vostri racconti devono far emozionare ed esplodere il cuore alla redazione!

Noi giocavamo a calcio vicino alle mura, accanto ai morti dimenticati. Le lapidi del Commendator Ugo Cioni (1836-1899) e di Lapo Gorini (1844-1895) erano i pali della porta sinistra, quelle dell’avvocato Duccio Re (1855-1912) e di Leone Pucci (1856-1923) formavano l’altra porta. Io volevo stare in squadra con mio fratello Ascanio detto Pelé perché non perdeva mai.

Davide Ceraso, Pelé

Visto il tema dell’articolo mi sono concentrato sulla sezione di narrativa breve della rivista, e tra i numerosi racconti pubblicati dalla nascita quello di Davide Ceraso spiccava in modo netto. Non è facile riuscire a raccontare un’intera storia in così poche battute, ma Davide riesce a farlo illuminando gli eventi essenziali per delineare le gioie e i drammi di due fratelli, tra passato, presente e i legami più stretti. Potete leggerlo per intero qui.

Sguardindiretti (Giuseppe Fabrizio Ernesto Coco – Double fantasy)

A metà tra il collettivo di autori e la rivista letteraria, Sguardindiretti è formata da un nucleo di artisti con base in Toscana (tra i quali la musicista Verdiana Raw) che condividono sulle sue pagine racconti, poesie, pensieri, immagini e persino suoni. Oltre a questo gruppo di collaboratori stabili sono ben accetti i contributi esterni che devono sottostare a due limiti, uno di lunghezza (tre cartelle da 1500 battute, all’incirca) e uno tematico: ogni numero (ne sono usciti finora ventiquattro) di Sguardindiretti è caratterizzato infatti da tre parole, le quali fungono da linee guida. L’ultimo numero è uscito a Dicembre (e ci troverete anche qualcuno dei nostri autori recenti), il prossimo uscirà il 31 di marzo e avrà come parole chiave Mani, Preghiere e Domani: se volete contribuire avete tempo fino al 20 di quel mese, trovate maggiori informazioni qui.

“Mario, per voglia di novità, ha deciso di unirsi al trio. Per lui i compagni di classe sono solo ragazzi con cui condivide sei mattine su sette. Non ha amici, forse qualcuno nel gruppo della parrocchia. In compenso ha un’infinità di complessi che gli tengono compagnia. Si sente brutto, grasso, goffo, crede di avere un pisello piccolo (anche se non se l’è mai misurato). Sogna frequentemente di diventare un artista come Klimt: è incantato dall’energia sensuale di Giuditta II, brama quel seno e quella bocca altera, niente a che vedere con i corpi modaioli delle sue coetanee.”

Giuseppe Fabrizio Ernesto Coco, Double fantasy

Giuseppe Fabrizio Ernesto Coco è uno degli habitué della rivista, e anche se il suo racconto Double fantasy non prevede balene (presenti, assieme a Catene e Mattine, tra le parole che contraddistinguono il numero Ventidue della rivista) sono rimasto piacevolmente colpito dalla sensibilità con cui l’autore tratteggia il suo protagonista, Mario, un adolescente insicuro alle prese coi propri turbamenti sessuali tra cinema a luci rosse e…Yoko Ono. Potete leggerlo a questo link.

Narrandom (Sonia Aggio – Storie al crepuscolo)

Quello di utilizzare parole come tema per i racconti non è un’esclusiva di Sguardindiretti: anche Narrandom utilizza lo stesso metodo per stimolare la fantasia degli autori, salvo che nel suo caso è solo una la parola che fa da linea tematica. Cambia anche il numero massimo di battute (in questo caso di 5400 battute, che permette una narrazione molto più incentrata sulla trama), e soprattutto Narrandom si distingue per un’importante caratteristica: tutti i testi ricevuti, anche quelli rifiutati, ricevono da parte della redazione un macro editing, in modo da far diventare la rivista anche un luogo di crescita per chi invia un proprio testo. L’ultima call, scaduta il 7 gennaio, riguardava i non luoghi (scelta multipla in questo caso, tra ascensore, aeroporto e autogrill), e in attesa della prossima gli aspiranti scrittori possono tenere d’occhio la pagina apposita.

Il fantasma che infesta questa casa si chiama lady Ellen Bassett, poi Ellen Poyntz. So che nacque il 19 maggio 1536, il giorno in cui Anna Bolena moriva nella Torre di Londra. So che sposò un gentiluomo che si chiamava Henry Poyntz, e che aveva una sorella maggiore che si chiamava Margery Bassett. So che Maria Tudor condannò a morte sia Henry Poynzt che Margery – decapitati, in virtù del loro rango, anziché squartati. So che Ellen sopravvisse. Diventò dama di compagnia di Elisabetta I e morì senza risposarsi e senza avere figli.

Da quasi cinque secoli gli abitanti di Beechfield House la chiamano Mosca.

Sonia Aggio, Storie al crepuscolo

Sarà per la propensione all’editing, ma mai come con questa rivista ho avuto difficoltà a scegliere un racconto che fungesse da “vetrina”: la qualità dei testi pubblicati su Narrandom è altissima, e posso dire dopo aver letto più di trenta racconti (e molti altri ce ne sono) di non averne incontrato uno brutto. Sul filo di lana (mi ero innamorato anche di questo, e di…no dai basta se no li metto tutti) la spunta Sonia Aggio, perché nella sua storia di fantasmi riesce a creare un’atmosfera rarefatta che è perfetta per questo tipo di narrazioni, oltre ad azzeccare un finale magistrale: leggetelo qui, e poi recuperateli tutti.

Avete altre riviste specializzate nella narrazione breve da suggerire? Segnalatemele nei commenti e leggete, leggete, leggete!

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Pubblicato da Ficky

Nel (poco) tempo libero scrivo racconti, guardo film e serie tv, leggo libri, recito in una compagnia teatrale, partecipo a eventi culturali e vado a vedere un sacco di concerti. Ho scritto per anni di musica (Indie-zone, Stordisco, Asapfanzine) e spero di trovare il tempo di farlo ancora per molti anni a venire.

4 pensieri riguardo “Racconti fantastici e dove trovarli: flash fiction edition

  1. Ciao Ficky! Siamo molto onorati di trovarci in questa interessante “mappatura” e ti ringraziamo di cuore per le parole spese nei confronti di Mirino! Sei sempre il benvenuto 🙂

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